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Come molti sapranno, entro il 16 dicembre 2024 si deve versare il saldo della “famigerata” IMU: per tale ragione abbiamo preparato una rapida guida, così che non abbiate eccessivi dubbi al momento del calcolo.
Uno sguardo d’insieme il nostro – ci preme sottolinearlo – poiché ogni caso va considerato in base alla delibera adottata dal Comune a cui si debbono versare gli importi.
ATTENZIONE!!!
Dal 2020 è stata abolita la TASI o “Tassa sui Servizi Indivisibili”: ciò però non deve spingere i proprietari di immobili a pensare vi possa essere un risparmio, perché l’imposta è stata accorpata all’IMU (la cui aliquota ora è spesso maggiore che in precedenza).
Per quanto invece riguarda gli inquilini, questi non sono più tenuti a partecipare al pagamento di parte della stessa (prima in percentuali comprese fra il 10% e il 30%): l’intero onere ricadrà dunque sui locatari.
L’IMU (Imposta Municipale Unica)
Per quanto riguarda l’IMU, tutto resta invariato rispetto alle annualità passate: l’imposta dovrà infatti continuare ad essere versata solo per le cosiddette “seconde case”, per i terreni edificabili (o per quelli agricoli, dove previsto) e per le abitazioni principali qualora queste fossero accatastate come immobili di lusso (categorie A1, A8 ed A9).
L’unica circostanza di rilievo riguarda la riduzione del 50% dell’imponibile nel caso in cui l’immobile sia concesso in comodato, con contratto regolarmente registrato, e sia – al tempo stesso – contemplata la seguente casistica:
- il contratto di comodato è stipulato fra genitori e figli;
- proprietario è in possesso di almeno due immobili, e ne destina uno a propria residenza e l’altro, appunto, in comodato;
- gli immobili di cui sopra debbono essere ubicati all’interno del medesimo comune.
Le delibere comunali
Dove si può dunque trovare quanto deliberato dal proprio comune? Le possibilità sono due: o facendo una ricerca specifica su Google oppure cliccando sul link del MEF (che fornisce un servizio eccellente a riguardo).
Il calcolo degli importi
Per sapere quanto si dovrà versare, bisogna innanzitutto conoscere la rendita catastale dell’immobile (e i relativi coefficienti moltiplicatori), e poi procedere con il seguente calcolo:
L’importo va pagato in due soluzioni: l’acconto a giugno, il saldo a dicembre (entrambe pari al 50% del totale).
Nel caso in cui l’immobile non sia stato posseduto per l’intero anno ma soltanto per alcuni mesi, bisognerà semplicemente dividere l’importo per 12 e moltiplicare il risultato per i mesi di proprietà; si considera dovuto per intero il mese nel quale si è avuto un periodo di possesso dell’immobile di almeno quindici giorni consecutivi.
A chi desiderasse verificare in autonomia gli importi da pagare suggeriamo l’utilizzo del form predisposto dal sito riscotel.it, raggiungibile cliccando qui.
La compilazione del modello F24
A questo punto si dovrà procedere alla compilazione del modello F24 utilizzando i seguenti codici tributo scegliendo quello che si addice al nostro caso nella sezione “IMU e altri tributi locali”.
Codici Tributo IMU – Modello F24
Non arrivate a ridosso della scadenza!
Il suggerimento è quello di non aspettare l’ultimo momento per procedere al pagamento e, soprattutto, per verificare la correttezza dei calcoli: per qualsiasi dubbio consigliamo di rivolgersi direttamente all’ufficio Tributi del comune di riferimento.
SENEX
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Roberto
Complimenti, ottimo lavoro. Il form è fatto davvero bene e mi ha aiutato col calcolo degli importi in una situazione ingarbugliata (assieme a due fratelli sono comproprietario con quota minoritaria di un immobile dato in locazione).
Grazie, Roberto (SV)
senex
Ottimo Roberto, cordialmente!