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Sei già informato sulla questione e ti interessa solo sapere come procedere al controllo del tuo “Fascicolo Previdenziale”? Allora clicca qui!
contributi dipendenti pubblici
AGGIORNAMENTO DICEMBRE 2018
Da qualche tempo si fa un gran parlare dei versamenti previdenziali che non risulterebbero dall’estratto conto INPS di molti dipendenti statali (fra questi numerosissimi sono insegnanti e ATA). contributi dipendenti pubblici
La situazione non è affatto chiara, e tante voci si sono levate sostenendo tesi contrapposte: secondo qualcuno ogni cosa verrà sistemata “in automatico”, mentre altri sostengono che sarebbe meglio “preoccuparsi”. Cerchiamo di capire di che si tratta.
La circolare INPS 169/2017
“Pomo della discordia” è la circolare INPS n. 169 pubblicata in data 15 novembre 2017 (la potete leggere cliccando qui), che ha fornito delucidazioni in merito alla corretta regolamentazione da applicare in materia di prescrizione dei contributi pensionistici dovuti alle casse della Gestione Dipendenti Pubblici: sono molti i dubbi riguardo tale normativa e la preoccupazione è palpabile.
Sebbene vari sindacati si siano mossi per cercare di chiarire la questione le incertezze permangono: a puro titolo esemplificativo riportiamo una circolare di FLC-CGIL. [CLICCA SULL’IMMAGINE PER LEGGERE IL DOCUMENTO]
Il chiarimento di agosto 2018
Dopo mesi di confusione in cui molti si sono sentiti in dovere di “interpretare” la questione nei modi più disparati, arriva finalmente un chiarimento ufficiale da parte di INPS che dovrebbe rasserenare un po’ gli animi.
Nel documento (che potete leggere qui) si dice infatti che la posizione assicurativa di ciascuno potrà essere sistemata anche dopo la scadenza: essa infatti ha rilievo per i rapporti fra INPS e datori di lavoro pubblici, in quanto mutano le conseguenze del mancato pagamento contributivo accertato dall’Istituto.
Il 31 dicembre rappresenta dunque il termine ultimo per il datore di lavoro pubblico di applicare la prassi consolidata nella Gestione dell’ex INPDAP, la quale individuava la data di accertamento del diritto alla contribuzione di previdenza e assistenza come giorno dal quale inizia a decorrere il termine di prescrizione: per i flussi trasmessi dal 1° gennaio si dovrà invece sostenere un onere calcolato secondo le indicazioni della circolare INPS 169/2017 (detto “onere del trattamento di quiescenza” e riferito a periodi di servizio per i quali va utilizzato come base di calcolo il criterio della rendita vitalizia).
Riassumendo, il 31 dicembre non è un termine decadenziale per i lavoratori, poiché essi possono presentare richiesta di variazione della posizione assicurativa anche successivamente: ciò che cambia sono gli effetti che scaturiscono a carico dei datori di lavoro pubblici.
La proroga di dicembre 2018
In data 11 dicembre 2018, su sollecitazione di numerose amministrazioni pubbliche e sindacati l’INPS ha prorogato i termini di prescrizione dei contributi pensionistici: potete leggere la circolare qui.
Come controllare il proprio “Fascicolo Previdenziale”
Per aiutarvi a tenere “sotto controllo” la vostra situazione personale abbiamo comunque pensato di preparare una brevissima guida: ecco come si deve procedere…
1. LOGIN / CONSULTAZIONE CASSETTO PREVIDENZIALE
Per prima cosa occorre logarsi sul sito INPS (per chi non sapesse come procedere segnaliamo l’articolo “INPS Come accedere al portale e trovare tutto ciò che serve”).
Una volta dentro al portale si deve aprire il cosiddetto “Fascicolo Previdenziale” (anche in questo caso segnaliamo l’articolo “Come consultare il fascicolo (o «cassetto previdenziale») INPS” preparato ad hoc).
2. RVPA DIPENDENTI PUBBLICI
A questo punto non resta che cliccare la voce “RVPA Dipendenti Pubblici”, dove l’acronimo sta per “Richiesta Variazione Posizione Assicurativa”: dalla pagina di “Benvenuto”…
…si dovrà cliccare la voce – ça va sans dire – “Richiesta Variazione Posizione Assicurativa”: ora potrete visualizzare tutti i periodi contributivi che risultano dai contratti firmati alle dipendenze dello Stato.
Ciascuna voce si può approfondire (usando la “Lente di ingrandimento”) ma anche modificare o cancellare (con le altre due icone più a destra): in questo caso però ci si addentra in un terreno molto delicato, riguardo al quale non ci sentiamo – almeno per il momento – di esprimerci.
Badate bene alla presenza di eventuali note (riguardanti ad esempio periodi da accertare, o periodi accertati nei quali però non risulta il versamento dei contributi), perché in tal caso la correzione è opportuna. La schermata in cui operare si presenterà così…
[CLICCA SULL’IMMAGINE PER INGRANDIRNE I DETTAGLI]
Una volta terminato l’inserimento dei dati, il sistema rilascerà una ricevuta protocollata alla quale faranno seguito le verifiche INPS e – in ultimo – una comunicazione riguardante l’esito della procedura stessa.
Correggere errori e/o riportare periodi mancanti?
Dunque che fare una volta riscontrate eventuali inesattezze? Correggere autonomamente in base a quanto risulta in busta paga, affidarsi ad un CAF o… semplicemente lasciar stare?
In attesa dei prossimi aggiornamenti vi suggeriamo di “restare sintonizzati” su questa pagina!
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SENEX
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Francesca
Resto sintonizzata in attesa della guida! Grazie
senex