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amazon dash
Nonostante tutte le critiche che si possono muovere, a noi Amazon piace: ne abbiamo già parlato in un precedente articolo spiegando come ottenere facilmente dei buoni da spendere sul portale e-commerce di Jeff Bezos, e non è di sicuro questo il luogo opportuno per disquisire di politiche del lavoro e quant’altro.
Oggi vogliamo segnalarvi un’interessante novità che potrebbe cambiare il nostro modo di fare non tanto la spesa (che porta spesso con sé connotati di impulsività legati al soddisfacimento di un desiderio) quanto piuttosto il “rifornimento delle scorte”: il colosso di Seattle presenta infatti Amazon Dash, un gadget che probabilmente rivoluzionerà la nostra vita di consumatori.
Il principio portante: l’acquisto “1 click”
Amazon Dash è una sorta di pulsante, un oggetto apparentemente semplice che però nasconde una propria complessità: è infatti un “connected device”, uno di quelli che fanno parte dell’universo “IoT” (la cosiddetta “Internet of Things”), e ci permette – in un modo che definire banale sembra un eufemismo – di rifornirci appunto di un qualche prodotto “indispensabile” quando ci accorgiamo che si sta esaurendo: la carta igienica, per esempio, il caffè, la pasta, i fazzoletti di carta. Tutti quei prodotti il cui acquisto, come dicevamo, non è legato ad una scelta emozionale quanto piuttosto alla pura necessità.
Posizionando Amazon Dash in prossimità del posto in cui “stocchiamo” un determinato prodotto, nel momento stesso in cui ci accorgiamo che sta finendo potremo, con un semplice “click”, far partire un ordine che farà recapitare a casa quanto richiesto entro il giorno successivo.
La dinamica che sta alla base di tale servizio è quella già sperimentata dagli utenti di “Amazon Prime Now”: un catalogo ridotto se confrontato a quello presente su Amazon, ma con la peculiarità di appoggiarsi ad un servizio più celere, personalizzato, che permette di consegnare quanto desiderato nell’arco di brevissimo tempo.
In Italia si parte con 27 marchi (negli Stati Uniti, dove il servizio è già attivo dal 2015, l’elenco ne include oltre 200): tra questi, per citarne solo alcuni, Barilla, Gillette, Mulino Bianco, Pampers, Scottex e così via. Potete trovare l’elenco completo a questa pagina. Per ciascun marchio ci si deve dotare di un pulsante “marchiato”, appunto.
Come funziona Amazon Dash
I pulsanti si attivano collegandosi alla rete WIFI di casa come qualunque altro apparecchio, dal cellulare al notebook: dopo aver associato Dash all’app Amazon – attraverso la quale potremo decidere la tipologia di prodotto e la quantità “per invio” – tutto sarà pronto all’uso. Ovviamente, per evitare ordini nati da circostanze fortuite (quanti di noi si stanno già immaginando i propri bambini sparsi per casa a schiacciare pulsanti colorati in maniera totalmente “random”?) è necessario confermare l’ordine non appena questo viene notificato sullo smartphone.
Occorre precisare che, al momento, il servizio è attivo per i soli clienti Prime: per diventare tali si deve sottoscrivere un abbonamento il cui costo ammonta a 49,90€/anno, con un periodo di prova gratuita di 30 giorni. Il costo di ciascun pulsante è invece di 4,99€: in realtà però, questo “balzello” viene interamente scontato non appena si effettua il primo ordine, e per tale ragione possiamo dire che Amazon Dash non ha costi.
Limiti dell’iniziativa
Il servizio di cui stiamo parlando è chiaramente legato ad almeno due condizioni: la prima è la cosiddetta “Brand Loyalty”, ossia l’amore incondizionato per una e una sola marca a prescindere da eventuali offerte circostanziate; la seconda, non appannaggio di tutti, è che ci si possa rendere reperibili per la consegna (o che ci sia qualcuno che ritiri il pacco per conto nostro).
Il futuro? Amazon Dash Replenishment
Il futuro, come dicevamo, è nella IoT: Amazon infatti ha già annunciato il servizio Dash Replenishment, che permetterà alle principali aziende (Samsung, Whirlpool, Siemens e diversi altri sono già impegnati sul progetto) di strutturare i propri apparecchi – ormai tutti elettronici e connessi – in modo che decidano autonomamente quand’è il momento di ordinare il prodotto che manca; pensiamo per esempio alla nostra stampante che – quasi come un essere senziente – si accorge di aver quasi terminato l’inchiostro e avvisa il corriere di farci avere una nuova cartuccia.
Sembra fantascienza, ma vedendo l’evoluzione delle nostre esistenze (sempre più frenetiche e sempre più a corto di quei pochi, indispensabili, minuti) confidiamo che Amazon Dash “attecchirà” presto nelle case di molta gente.
SENEX
© Senex 2016 – Riproduzione riservata
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Fabrizio
Ottimo, ho solo 40anni ma non avevo ben chiaro cosa fosse questo Dash adesso sì, grazie!