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Bonus una tantum 200€ (2022)
Sta ormai tenendo banco da qualche settimana la questione del Bonus una tantum da 200€: pensato per dare una boccata d’ossigeno a seguito dei forti aumenti che hanno riguardato un po’ tutte le spese di prima necessità (dalla benzina al riscaldamento, dalla corrente elettrica agli alimentari), questo importo una tantum dovrebbe arrivare nelle tasche di moltissimi lavoratori e pensionati (si calcolano oltre 30 milioni di persone coinvolte).
Esiste però una platea particolare che da qualche settimana “tribola” per capire che sorte le toccherà: si tratta dei precari della scuola con contratto scaduto il 30 giugno…
Il paradosso dei contratti scaduti al 30 giugno
Il paradosso che riguarda tale gruppo di lavoratori è legato al fatto che, secondo la normativa, al fine di ricevere il bonus occorre essere sotto contratto in luglio oppure trovarsi nello status di “disoccupati” in giugno: entrambe le condizioni si scontrano purtroppo con quanto vivono i precari della scuola – docenti e ATA – con un contratto in scadenza appunto al 30 giugno 2022.
Una platea stimata di oltre 150.000 individui, ai quali certo 200€ non risolvo i problemi legati all’inflazione o al costo della vita che si impenna, ma che comunque farebbero comodo (anche perché garantiti a tutti gli altri lavoratori con un RAL inferiore ai 35.000€).
Non dimentichiamo che durante l’estate i precari della scuola “soffrono” anche la perdita dello stipendio, sostituito dalla disoccupazione NASpI: questo sussidio però non raggiunge neppure lontanamente l’importo salariale…
Diverse ipotesi ma nessuna certezza
Nelle ultime settimane si sono dunque susseguite le più diverse ipotesi: in un primo momento sembrava persino che la categoria non fosse stata fatta volutamente rientrare nel novero dei beneficiari (nel caso, il risparmio per lo Stato si aggirerebbe sui 30 milioni di euro…).
Alcuni parlamentari si sono dunque attivati proponendo degli emendamenti ad hoc che risolvessero le circostanze, ma tali richieste sono state respinte e il tutto si è risolto con un “nulla di fatto”.
Anche sul fronte sindacale, le maggiori sigle si sono mobilitate chiedendo a gran voce al legislatore di trovare una soluzione, ma il tempo è passato e non è stata rintracciata alcuna ipotesi supportata da assoluta legittimità.
L’istanza da presentare ad INPS
Nella settimana dell’11 luglio, CGIL e CISL hanno dunque “forzato la mano” interpretando le indicazioni presenti sul sito INPS e dichiarando che i suddetti precari dovessero inoltrare apposita istanza sul portale dell’ente poiché rientranti nella categoria dei lavoratori stagionali, a tempo determinato e intermittenti.
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Numerosissime persone si sono dunque affrettate nel presentare la domanda, speranzose di risolvere definitivamente l’impasse.
Altrettanto celermente sono però stati sollevati dubbi sull’effettiva correttezza della prassi, perché l’appena citato gruppo dei lavoratori stagionali cui fanno riferimento gli articoli dal 13 al 18 del Decreto Legislativo 15 giugno 2015 n. 81 non sembrano contemplare con certezza anche i precari della scuola: personalmente abbiamo provato a confrontarci con alcuni esperti (sia in INPS che fra i sindacati), e il dubbio permane, soprattutto perché in nessuna delle tipologie in elenco rientrebbero esplicitamente i dipendenti pubblici.
L’attesa di comunicazioni più precise
Posto che – comunque – a nostro avviso il bonus spetta di diritto anche a questi oltre 150.000 “bistrattati” lavoratori (ai quali, ricordiamo, annualmente sono preclusi anche i 500€ della “Carta Docenti”), l’ipotesi migliore che siamo arrivati a formulare è quella di porsi un attimo in attesa di comunicazioni più precise.
Sui più importanti social (nelle cui pagine quotidianamente si può leggere l’incertezza e la frustrazione di coloro che temono di vedersi privare un diritto sacrosanto) molti hanno palesato l’intenzione di presentare l’istanza perché “tutt’al più verrà respinta”, ma al di là di evitare un sovraccarico di lavoro probabilmente inutile per i funzionari INPS, va ricordata la responsabilità che ci si assume in caso di eventuali dichiarazioni mendaci.
Ad ogni modo, il termine ultimo per inoltrare la domanda resta il 31 ottobre, quindi reputiamo buona cosa aspettare riscontri più chiari che definiscano in modo certo con quali modalità il Bonus una tantum da 200€ verrà riconosciuto anche ai precari il cui contratto è terminato in data 30 giugno 2022.
SENEX
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