SEGUICI SU FACEBOOK!
Ti sei perso i nostri ultimi post?
- Supplenti e malattia: normativa personale docente e ATA a T.D.
- Tredicesima supplenze annuali e brevi: come si calcola e quando viene pagata
- NASpI: comunicare ad INPS inizio di un nuovo lavoro
- NASpI di settembre sospesa ai precari della scuola… succede davvero?
- «Un click per la scuola»: fai un regalo al tuo istituto con Amazon
CODING A SCUOLA (Aggiornamento)
Grandi novità per quanto riguarda le “skills” che dovranno possedere – nel prossimo futuro – gli insegnanti: un emendamento del tanto discusso Decreto Scuola prevede infatti che tra le metodologie didattiche acquisite (o da acquisire) con i 24 CFU i docenti aggiungano il coding, disciplina che insegna ad affrontare i problemi affidandosi alla logica.
Il coding, questo sconosciuto
Nonostante sia già materia di studio in diversi paesi europei (fra i quali la Gran Bretagna), in Italia il coding si è timidamente affacciato sulla scena solo nel 2014, quando l’allora governo targato PD varò il progetto “Programma il Futuro” al fine di favorirne la diffusione nella scuola primaria e secondaria.
Ma che cos’è il coding? In sostanza si tratta di un nuovo “linguaggio” che permette di dialogare con il computer facendogli eseguire dei comandi.
L’utilità è quella di educare appunto al pensiero computazionale, inteso come la capacità di risolvere problemi con logica: attraverso un processo ludico, situazioni complesse vengono scomposte in diverse parti al fine di arrivare alla soluzione generale.
Bambini e ragazzi imparano a programmare giocando, insomma: mediante una serie di esercizi interattivi basati su interfaccia visuale possono infatti stabilire i comportamenti di uno o più personaggi, e a ciascuna azione corrisponde una linea di codice JavaScript (che quindi non deve essere digitato).
Tutti gli apparecchi elettronici dai quali siamo circondati funzionano grazie ad una sequenza ordinata di istruzioni, e l’intento è proprio quello di allenare gli studenti ad utilizzare il pensiero creativo per gestire circostanze articolate (alfabetizzandoli, nel contempo, al modus operandi delle nuove tecnologie).
I principali programmi con cui imparare il coding
In Rete si possono trovare numerose opzioni per scoprire il coding, ma noi vogliamo soffermarci sulle due realtà più note.
Il primo è la la piattaforma code.org, su cui ci si allena ad affrontare le criticità immaginando quali siano le migliori soluzioni per portare i protagonisti delle storie al raggiungimento dello scopo prefissato.
Il secondo è il celebre Scratch, che permette di creare animazioni e racconti interattivi (sempre senza dover conoscere una sola riga di codice).
SENEX
© Senex 2019 – Riproduzione riservata
ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER (procedendo si considera accettata l’“Informativa sulla Privacy”).
Lascia una risposta