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Negli ultimi giorni s’è fatto un gran parlare del DDL presentato dal neo Presidente della Commissione Istruzione al Senato, Mario Pittoni. Le notizie sono rimbalzate confuse, riportando tutto e il contrario di tutto: ma qual è realmente l’idea del senatore leghista? DDL Pittoni
I punti nodali
Il DDL Pittoni punta l’attenzione sui precari storici della scuola, quelli che abbiano maturato almeno 36 mesi di servizio (scopri come calcolare la tua anzianità cliccando qui), affermando concetti quali l’immissione in ruolo di diritto e la precedenza nelle supplenze al 30 giugno o al 31 agosto: il proposito è quello di ripensare il comma 131 della legge 107/2015 (la cosiddetta “Buona Scuola”), che per non assecondare il monito di Bruxelles sulla stabilizzazione dei precari impedirebbe l’accesso agli incarichi a tutti coloro che dal 2019 avranno superato i tre anni di servizio (anche non continuativi).
A molti è sembrato si trattasse di una sorta di “ruolo senza abilitazione”, ma ciò non è vero perché tutto è normato dal Decreto Legislativo 59/2017, nel quale è contemplato un regolare concorso aperto ai docenti che possano vantare una certa anzianità (i 36 mesi, appunto) negli otto anni precedenti.
Una salvaguardia per i precari storici
In ultima analisi, il DDL Pittoni altro non è che un tentativo di salvaguardare i precari storici della scuola, abolendo il divieto alla successione dei contratti a termine: non essendo infatti possibile assicurare l’immissione in ruolo a tutti i docenti che alla data del 1° settembre 2019 raggiungeranno il limite dei tre anni, si vorrebbe attribuire ad essi la priorità nelle supplenze, per l’intera provincia scelta e senza limitazione di scuole (i famosi 20 istituti del modello B).
Lo step successivo sarebbe quello della assunzione a tempo indeterminato, anche in province o regione diverse, “a condizione che siano esaurite tutte le graduatorie (…) e che non ne sia previsto l’aggiornamento per l’anno successivo”.
La riapertura delle GAE
Altro passaggio fondamentale è quello che contempla una riapertura delle “Graduatorie ad esaurimento” per tutto il Personale Scuola in possesso di abilitazione, trasformandolo di fatto in organico di diritto. Anche il ministro Bussetti è intervenuto sulla questione, affermando che la questione è complessa e che occorre operare al meglio per non ledere gli interessi di nessuno.
In ultima analisi va comunque ricordato che si tratta di un “Disegno di Legge”: il “progetto” di un atto normativo, insomma.
SENEX
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