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Come ormai tutti sapranno, in data 20 dicembre u.s. l’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato ha pubblicato la sentenza definitiva per quanto concerne l’inserimento nelle GAE: dopo numerose pronunce favorevoli (1973/2015 – 3628/2015 – 3673/2015 – 3788/2015 e 4232/2015), smentendo se stesso il CdS ha negato il diritto dei docenti in possesso di diploma magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/2002 ad entrare nelle GAE. diplomati magistrali
Abbiamo dunque deciso di approfondire l’argomento con i legali Ciro Santonicola, Antonio Salerno e Aldo Esposito (già promotori di importanti vertenze che hanno avuto esito favorevole, fra cui AFAM ITP e TFA Sostegno), cercando di capire che cosa ne pensano e come intendono muoversi a riguardo.
L’avvocato Ciro Santonicola, esperto di diritto scolastico.
L’incontro con i legali Santonicola, Salerno ed Esposito
Gent.mi avvocati, buongiorno. Fino ad oggi il vostro studio – pur impegnato su diversi fronti – non ha patrocinato alcuna azione giudiziaria a favore dei Diplomati Magistrali che richiedono l’inserimento in GAE: non siete convinti del fondamento di tale giudizio?
In realtà non è così: in sede giurisdizionale, l’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato ha stravolto l’esito di numerose pronunce “passate in giudicato”. Deve sapere che in genere si procede in Plenaria per dirimere contrasti giurisprudenziali “di notevole rilievo”, ma nel caso in esame il diploma magistrale conseguito entro l’A.S. 2001/2002 era stato considerato titolo sufficiente all’ammissione in GAE. Ci domandiamo dunque, a questo punto, dove siano emersi eventuali contrasti rilevanti: perché è stato deciso di andare in Plenaria?
I Diplomati Magistrali a questo punto vedranno precluso ogni accesso al ruolo?
No, noi non riteniamo precluso l’accesso al ruolo. Come noto, il Decreto Legislativo n. 59 del 13 Aprile 2017 art. 17 ha stabilito una “fase transitoria” che condurrà al ruolo gli insegnanti (ci riferiamo a quelli abilitati entro il 31 maggio 2017) tramite un colloquio di natura didattico-metodologica per il quale non è previsto un punteggio minimo.
I partecipanti saranno poi collocati in una “graduatoria regionale di merito, per ogni classe di concorso/ambito e per il sostegno” per essere destinati ad un percorso annuale (con la sottoscrizione di un contratto a tempo determinato in una scuola della regione prescelta). Una volta superato questo “anno di prova” potranno stipulare un contratto a tempo indeterminato.
Il punto è che in data 13 dicembre 2017 il ministro Fedeli ha firmato il decreto che regolamenta tale “concorso riservato” solo per la scuola secondaria di primo e secondo grado. Detto Decreto sarà certamente impugnato, non avendo previsto un concorso semplificato – abilitante per la scuola primaria e dell’infanzia – aperto a tutti i possessori di Diploma Magistrale, e alla luce di quanto accaduto in Plenaria lamenteremo il danno di non poter conseguire il ruolo in maniera semplificata (alla pari dei docenti di scuola secondaria).
Se la Corte Costituzionale ci darà ragione, il nuovo governo dovrà bandire un “concorso riservato ad hoc”, e la questione dei diplomati magistrali potrà finalmente dirsi risolta.
Ho capito: per voi la vertenza è ancora viva, insomma.
Ne sono certo. Mi danno fiducia le parole del Giudice del Lavoro di Siena, dott. Delio Cammarosano, contenute in alcune nostre sentenze emesse a favore dei Diplomati Magistrali. Cito testualmente: “Ciò che ci appare convincente è la riflessione in ordine ad un’interpretazione costituzionalmente orientata e basata sul legittimo affidamento. In sostanza deve e può affermarsi che un diritto (quello all’inserimento in GAE), come abbiamo detto già sussistente, possa restare quiescente, addormentato nel bosco della selva normativa, in attesa, in stand by; e ciò, essenzialmente, non per inerzia del titolare, ma in forza di una indiscussa, granitica prassi di misconoscimento attuata dalla pubblica amministrazione, nella specie scolastica, quindi da un potere pubblico che, autoritativamente, nemmeno consentiva proprio materialmente la presentazione della domanda, nessuna decadenza, pertanto, potendo ritenersi operante”.
E come comportarsi rispetto a quei docenti che a seguito dei precedenti inserimenti in GAE disposti dal Consiglio di Stato (con “sentenza passata in giudicato”) hanno richiesto con altro ricorso, ai sensi della legge 107/2015 commi 95-107, di partecipare al piano straordinario di assunzioni?
Bella domanda. Nel momento in cui erano collocati in GAE, trovandosi in posizioni superiori rispetto agli ultimi colleghi immessi in ruolo nell’anno scolastico 2015/2016 (per scorrimento delle graduatorie), tali ricorrenti vantavano il diritto ad essere individuati quali destinatari delle proposte di stipula dei contratti a tempo indeterminato, per la classe di concorso Scuola Primaria, nella fase “A” del piano straordinario di immissione in ruolo.
Certamente l’esito della Plenaria imporrà la necessità di sollevare questioni di costituzionalità: a livello pratico ci imbatteremo in Diplomati Magistrali estromessi dalle GAE, Diplomati ancora in GAE (e in attesa del licenziamento), e diplomati non più in GAE perché assunti in ruolo durante la fase “A” della Riforma, a seguito di specifico ricorso.
Un saluto per chi ripone in voi le proprie speranze?
Certamente! Auguriamo a tutta la classe docente un sereno 2018, auspicando “maggiore uniformità” nella definizione delle vertenze giudiziarie, così che si possa ancora credere nel comune senso di giustizia, tipico di uno Stato di diritto. Come sempre daremo l’anima, puntando alla vittoria in ogni sede!
Non tutto è perduto per i Diplomati Magistrali
Ringraziando gli avvocati per averci chiarito un po’ le idee su questo scottante argomento, in attesa che il ministro si esprima (si parla dei primi giorni del nuovo anno) e in vista dello sciopero indetto per l’8 gennaio, vi salutiamo anche noi augurandovi un 2018 meno “precario”.
SENEX
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