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La finestra temporale prevista inizialmente sarebbe dovuta essere tra l’1 e il 20 luglio, ma dato che il grosso carico di lavoro riguardante l’aggiornamento delle graduatorie d’istituto di II e III fascia per il triennio 2017-2020 ha mandato in tilt le segreterie, il MIUR sembra aver deciso di voler procrastinare il secondo step: la compilazione del Modello B, ossia la scelta delle venti istituzioni scolastiche da parte di coloro che desiderano lavorare nella scuola pubblica italiana, potrà avvenire solo tra il 14 e il 25 luglio.

Un sospiro di sollievo per gli assistenti amministrativi insomma, ma nove giorni in meno per i docenti precari nel cammino verso le tanto agognate supplenze.

Per ottimizzare il tempo e non arrivare impreparati, proviamo dunque a capire assieme come si dovrà procedere con la compilazione del suddetto modello.

Il modello B

A differenza dei precedenti, il Modello B si può compilare e inviare esclusivamente per via telematica su Istanze online: non c’è dunque bisogno né di stampare né di consegnare fisicamente il cartaceo alla scuola capofila, e qualora si commettesse qualche errore nelle scelte si dovrà compilare nuovamente il form (tale comunicazione annullerà tutte quelle precedenti, poiché le segreterie lavoreranno soltanto l’ultima copia presentata).

Occorre tenere ben presente che la domanda va indirizzata alla stessa scuola cui sono stati consegnati i modelli della prima fase (A1, A2 e A2/bis), e anche se inseriti in diverse graduatorie (II e III fascia) o in diverse classi di concorso si dovrà presentare comunque un solo Modello B.

Sedi esprimibili

Il Modello B può essere inviato esclusivamente ad alcune tipologie di istituzioni scolastiche, identificabili dal terzo e quarto carattere del codice meccanografico. Eccone un veloce elenco:

istituti comprensivi (IC)
circoli didattici (EE)
istituti d’istruzione secondaria di primo grado (MM)
istituti d’istruzione secondaria superiore (IS)
istituzioni educative (VC o VE)
istituti d’istruzione secondaria di secondo grado

Solo le sedi principali – nelle quali è presente la segreteria – sono esprimibili: niente succursali o sedi coordinate, insomma (ottava e nona cifra del suddetto codice devono essere uguali a 0).

Le scuole sono venti e devono trovarsi nella medesima provincia (per la scuola dell’infanzia e primaria il limite è di dieci, fra cui non più di due circoli didattici).