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Il riscatto della laurea è sempre stato un tema delicato per il mondo della scuola e dell’università: “recuperare” un anno accademico attualmente costa circa 6.000€, aspetto che rende l’operazione quantomeno “complicata” per molti lavoratori del settore pubblico.
Una nuova proposta di legge potrebbe però cambiare radicalmente lo scenario.
Presentata dalla senatrice Carmela Bucalo (FdI), l’iniziativa prevede un riscatto agevolato a soli 900€ ogni 12 mesi di studi: tale intervento è mirato nello specifico al comparto istruzione e ricerca, e se approvato potrebbe avere un impatto significativo sulla carriera e sulle prospettive pensionistiche di oltre un milione di lavoratori.
Un beneficio esteso a tutto il comparto istruzione e ricerca
La proposta non riguarda solo i docenti, ma si estende anche al personale ATA (oltre agli impiegati delle università, delle accademie, dei conservatori e degli enti di ricerca). Il motivo della scelta è evidente: riconoscere il valore del percorso formativo di chi opera nell’istruzione, consentendo di anticipare l’età pensionabile senza dover sostenere un costo proibitivo.
Per chi ha seguito un percorso universitario il riscatto degli anni di studio è – ad oggi – un’opzione teoricamente utile ma di fatto inaccessibile a causa dell’alto costo: con il nuovo schema agevolato, per molti lavoratori si aprirebbero possibilità concrete di migliorare la propria posizione contributiva e pianificare il pensionamento con maggiore flessibilità.
Pensione anticipata e ricambio generazionale
Un altro aspetto cruciale della proposta riguarda l’età pensionabile: secondo le prime stime, con questo nuovo meccanismo un docente o un ricercatore potrebbe ritirarsi dal lavoro già a 61 anni (anziché dover aspettare i 67 previsti dalle attuali normative), e ciò favorirebbe anche il ricambio generazionale nelle scuole e nelle università.
Il settore dell’istruzione soffre infatti da anni di un’età media piuttosto elevata, con un progressivo invecchiamento del corpo docenti: rendere più accessibile il pensionamento anticipato potrebbe quindi portare benefici sia per i lavoratori in uscita che per i giovani insegnanti e ricercatori (i quali potrebbero trovare maggiori opportunità di inserimento).
Un sistema previdenziale da riformare?
La proposta di legge si inserisce in un dibattito più ampio inerente le necessità di riformare il sistema previdenziale italiano: il lavoro degli insegnanti è spesso sottovalutato sotto il profilo delle tutele pensionistiche nonostante sia una professione usurante dal punto di vista fisico e psicologico. Consentire il riscatto agevolato della laurea potrebbe rappresentare un primo passo verso una maggiore equità previdenziale per il comparto.
Si pone inoltre l’accento sull’importanza di investire nella formazione e nella valorizzazione della carriera accademica, aspetti che vengono spesso messi in secondo piano nelle politiche educative.
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Quali prospettive per il futuro?
Qualora venisse approvata, questa riforma potrebbe segnare una svolta significativa per il sistema scolastico e universitario italiano: resta tuttavia da vedere se l’iniziativa riuscirà a superare l’iter parlamentare senza troppe modifiche (e anche se vi saranno margini per finanziarla).
Il riscatto agevolato della laurea potrebbe dunque rappresentare un’opportunità concreta per migliaia di lavoratori, della quale seguiremo con attenzione gli sviluppi, così da capire se (e come) tale misura potrà diventare realtà.
SENEX
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