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Il Garante della Privacy ha di recente pubblicato sul proprio sito una guida in cui analizza la situazione inerente la protezione dei Dati Personali in ambito scolastico: il concetto chiave di “insegnare la privacy e rispettarla a scuola” si accompagna all’obiettivo dichiarato di voler “aiutare studenti, famiglie, professori e la stessa amministrazione scolastica a muoversi agevolmente nel mondo della protezione dei dati”.
Com’è strutturata la guida
La guida conta di quaranta pagine e raccoglie i “casi” che si presentano con maggiore frequenza, offrendo così ottimi spunti di riflessione ai quesiti posti dagli attori coinvolti. I capitoli sono cinque (1. Regole generali, 2. Vita dello studente, 3. Mondo connesso e nuove tecnologie, 4. Pubblicazione on line, 5. Videosorveglianza e altri casi) e ad essi si aggiungono due sezioni “di servizio” (“Parole chiave” e “Appendice – Per approfondire”).
Molteplici sono gli aspetti su cui il Garante concentra l’attenzione, e per ciascuno si cerca di dare le indicazioni più opportune al fine di aiutare chi si muove nel delicato mondo della “Scuola 2.0”.
Il punto nodale: le nuove tecnologie
Fra i diversi approfondimenti, uno di quelli che coglie subito l’attenzione riguarda proprio le nuove tecnologie: l’uso dei cellulari in classe rappresenta infatti uno dei problemi più seri che i docenti si trovano ad affrontare oggigiorno (spesso ci si trova costretti a richiamare chi ne fa uso aggirando i divieti). L’obiettivo del Garante è, infatti, quello di prevenire (o quantomeno limitare) episodi purtroppo sempre più frequenti legati al Cyberbullismo, alla discriminazione e al sexting, perchè spesso i ragazzi non capiscono che tali comportamenti “possono produrre effetti negativi anche nella vita reale e per un tempo indefinito”.
Il documento afferma che è concesso utilizzare telefoni e apparecchi per la registrazione di suoni e immagini esclusivamente per fini personali e comunque “sempre nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali delle persone coinvolte, siano essi studenti o professori”; alle scuole rimane, in ogni caso, la possibilità di regolare (o vietare del tutto) smartphone, tablet o qualunque altro dispositivo elettronico durante l’orario di lezione e all’interno dell’edificio scolastico.
Così dicendo però, il Vademecum sembra in qualche modo allargare le maglie della normativa vigente (direttiva n. 30 del 15 marzo 2007), e pur salvaguardando l’autonomia delle scuole lascia aperte delle opportunità – a detta di diversi interessati – “pericolose”.
Nella direttiva appena citata si afferma infatti che il divieto di utilizzo del cellulare durante le ore di lezione risponde ad una generale norma di correttezza che trova una propria codificazione formale nei doveri indicati nello Statuto delle studentesse e degli studenti (DPR 24 giugno 1998, n.249): l’uso del cellulare rappresenta insomma un elemento di distrazione sia per chi lo usa che per i compagni, oltre che una grave mancanza di rispetto per il docente, e si configura come un’infrazione disciplinare da sanzionare.
Le slide Powerpoint
La pubblicazione del Vademecum ha già suscitato un acceso dibattito, sia nel versante “docenti” che in quello degli studenti: numerose sono state le sollecitazioni di colleghi – spiazzati dalla (apparente) maggiore libertà concessa – di poter condividere tali indicazioni con gli studenti, al fine di renderli pienamente consapevoli delle responsabilità connessa al proprio operato.
Da questa sorta di improvvisato “brainstorming” tra insegnanti si è dunque giunti a sviluppare una veloce carrellata di slide Powerpoint: il documento (dal titolo “Le recenti indicazioni del Garante in venti semplici slide PPT”) è consultabile all’indirizzo www.senex.it/slide-privacy-scuola, ma se ne può avere una copia iscrivendosi alla nostra newsletter (tutti coloro che ne fanno già parte potranno richiederla semplicemente scrivendo una email alla redazione).
SENEX
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David
Grazie per avermi già inviato le slide. Rapidissimi.
sandra c.
Bravi! Proprio ciò che mi serviva per parlare ai ragazzi!!!
senex