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Vi sarà probabilmente capitato – navigando in Rete e soprattutto sui social – di imbattervi in alcuni link stranamente corti e criptici: nulla di cui preoccuparsi, si chiamano Short Links (curioso, no?) e servono a risparmiare caratteri quando si desidera indirizzare gli utenti ad una determinata URL.
La loro esistenza è strettamente legata a quelle situazioni in cui lo spazio per i propri pensieri è limitato: pensiamo ad esempio a Twitter, dove ci si trova costretti a veicolare concetti, citazioni (i famosi @), keywords (gli altrettanti celebri hashtag) e link in soli 140 caratteri.
Perché usare gli Short Links
Gli Short Links nascono nel 2002 nella mente di Kevin Gilbertson, ideatore di TinyUrl, e il loro funzionamento è davvero banale: le URL vengono associate a chiavi univoche che – semplicemente – effettuano un redirect verso la pagina originale.
Gli indirizzi tradizionali contengono di solito parametri SEO (acronimo di Search Engine Optimization) che servono a migliorare la visibilità di un sito sui motori di ricerca ma che appesantiscono l’aspetto delle URL stesse: gli Short Links, meno invasivi e più gradevoli esteticamente, risultano invece facili da copiare e da condividere, e – in ultima analisi – aiutano la viralità dei contenuti.
Come creare Short Links: gli Url Shortner
Esistono diverse realtà che forniscono questo servizio di “compressione”: la più famosa è Bit.ly (https://bit.ly), ma facendo una ricerca in Internet non farete fatica a rintracciarne altri: va detto che quelli citati danno ottime garanzie di sopravvivenza, eliminando quasi del tutto la possibilità che i nostri Short Links diventino inefficaci.
Probabilmente la maggiore solidità arriva proprio da Google: le possibilità che il colosso di Mountain View vada incontro a problemi finanziari o tecnici sono infinitesimali, senza dimenticare che fra tutti gli Url Shortner Goo.gl è il servizio che garantisce la risposta più rapida e verosimilmente non verrà mai bloccato da un firewall aziendale o da un server proxy.
Rischi nascosti nelle Tiny Url
Va detto, a onor del vero, che gli Short Links possono nascondere delle insidie per gli utenti della Rete: dietro a queste Tiny Url potrebbero infatti trovarsi pagine Web pericolose (contenenti virus o spam).
Per difendersi da tale eventualità esistono degli accorgimenti: si può ad esempio usare Redirect Check, che permette di vedere il sito a cui effettivamente si verrà condotti semplicemente posizionandosi sopra con il mouse.
Come creare uno Short Link con goo.gl
Per creare uno Short Link partendo da un vostro indirizzo dovrete andare su goo.gl, copiare l’URL originale nel form, superare la verifica reCAPTCHA “Non sono un robot” e infine cliccare sul pulsante Shorten Url: si aprirà una finestra contenente l’anteprima della pagina specificata da cui copiare – appunto – lo Short Link.
Altro aspetto molto interessante è che le URL così create danno la possibilità di monitorare il traffico (numero di click, pagina di provenienza o Referrer, browser e OS utilizzati): ovviamente i conteggi valgono solo dalla creazione dello Short Link – non sono “retroattivi” insomma – e non monitorano il traffico proveniente dall’url originale.
Un’ultima chicca: è possibile anche creare un QR code semplicemente aggiungendo il suffisso .qr allo Short Link!
SENEX
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Fede
Articolo interessante che però mi lascia con un dubbio: quelle abbreviazioni tipo (se non ricordo male) youtu.be o t.co cosa riguardano? Si vedono spesso…
senex
Hai ragione: non ne ho parlato perchè questi sono Short Links – utilizzati rispettivamente da Youtube e Twitter – che non possono essere usati come soluzioni stand-alone (ossia al di fuori del social stesso).